20/02/17

"Puoi disinstallare"

"Puoi disinstallare".
Cosi ho scritto al fidato Michele, per comunicargli che anch'io ero finalmente riuscito a terminare Sniper Elite III.
Ma andiamo con ordine, anche a costo di prenderla un po' per le lunghe.
Se parliamo di sparatutto, nettamente preferisco i giochi "realistici" rispetto a quelli in cui si devono affrontare orde di nemici abnormi, super-boss, mutanti, robottoni malefici, et caetera. Ho messo "realistici" tra doverose virgolette perché sono dispostissimo a trovarmi in contesti alla Rambo, in cui si è soli contro un esercito, anzi credo che siano quasi necessari per sollecitare e solleticare quella sensazione di "eroismo" che naturalmente si cerca quando ci si imbarca in esperienze di questo tipo.
Per questo, in linea di massima, preferisco gli sparatutto bellici rispetto a quelli fantasy/fantascientifici, e tra quelli bellici preferisco quelli ambientati in conflitti storici rispetto a quelli attuali/futuribili: non mi piace tanto il momento "adesso esce un elicottero d'attacco grande come un condominio con 4 mitragliatori e 6 missili a ricerca calorica", mentre invece mi piacciono di più le cose tipo "tu hai un fucile, loro hanno un fucile... però loro sono cinquanta".
Con queste premesse, è facile capire che la serie "Sniper Elite" mi intrighi assai.
Sorvolando pietosamente sulla condizione del secondo episodio (parte cooperativa fatta, "ciccia" single-player colpevolmente trascurata, ma lo recupero prestissimo, giuro!), questo terzo capitolo l'avevo acquolinato da subito, come adesso sto acquolinando l'appena uscito quarto capitolo.
Una volta ceduto, su istigazione meritoria di Miralo, lo gioco, mi piace, faccio il fattibile... ma rimane lì l'angoscioso obiettivo di completare la campagna a difficoltà "Realistico".
Rimane lì per mesi.
Fate conto che ho provato una volta 'sta modalità "Realistico" e a causa della fisica realistica (appunto) non sono nemmeno riuscito ad uccidere il primo nemico vero - a parte proprio i primi due messi lì per far vedere come funziona il gioco.
Aggiungete nemici svegli come linci.
Aggiungete, ciliegina sulla torta, l'assenza di check-point nei capitoli.

Ma dopo tutti questi mesi, ho deciso che era tempo di provare a provarci.
E alla fine ce l'ho fatta. Anzi, ce l'abbiamo fatta. Perché l'unica strada percorribile era quella di affrontare la faccenda in co-op, e il buon Michele si è rivelato un compagno provvidenziale.
Ed è stato davvero divertente, impegnativo... a volte "faticoso" ma sicuramente molto divertente.
Di sicuro è con giochi di questo tipo che la modalità cooperativa si esalta. Spesso si giocano campagne cooperative di giochi che però non sono affatto pensati per valorizzare questa componente, anzi... col risultato che si procede in ordine sparso, quando va bene si adottano articolate strategie del tipo "tu spari a quelli che arrivano da destra, io a quelli di sinistra". Insomma, spesso c'è pochissimo valore aggiunto tra l'avere al fianco un altro giocatore oppure no: magari è molto meglio in termini di efficacia dell'azione, ma non per quanto riguarda il "godersi" il gioco.
Invece in questo caso la differenza è stata notevole e il gioco ci ha obbligato a procedere in modo davvero cooperativo, a ragionare su cosa fare, a coordinarci, a tenerci informati sui pericoli avvistati. Complice la difficoltà elevata, cooperare è stato dapprima una necessità assoluta e col procedere dei capitoli è diventato praticamente un automatismo... a nessuno dei due sarebbe passato per la testa di prendere e andare allo sbaraglio senza un confronto sul da farsi.
E anche nel momento in cui si passa all'azione, la cooperazione diventa decisiva: fare uccisioni in contemporanea per non lasciare possibilità di lanciare l'allarme, recuperare il compagno ferito, metterci una pezza in caso di mira "sfortunata" dell'altro giocatore... tutte cose all'ordine del giorno.

Insomma, giocando in questo modo si arriva in fondo e davvero si ha la sensazione di avere condiviso una bella avventura, a suo modo unica negli episodi che l'hanno caratterizzata.
Così, dopo avere concluso questa impresa, mi sono messo al lavoro su alcuni obiettivi secondari che ancora mi mancavano.
Non vorrei dilungarmi sui dettagli della mia solita inefficienza, ma qualche cenno devo farlo. C'è nell'ultimo capitolo un collezionabile "irripetibile", lo puoi prendere solo se uccidi un ben preciso nemico che appare in un ben preciso posto e momento, e ricaricare il checkpoint non serve... io ho perso tempo per provare a prenderlo, quando è poi emerso che già lo avevo; non avevo idea di quali fossero le altri parti d'arma mancanti, ma per fortuna sono stato fortunato e/o bravo a conoscermi e puntare sui capitoli e punti giusti, dove era probabile non avessi fatto attenzione, non ho perso molto tempo; non ricordavo assolutamente quali orde/sfide mi mancassero.
E proprio siccome alcune di queste orde/sfide erano cooperative, Michele generosamente stava aspettando il mio via libera prima di poter definitivamente chiudere con questo gioco, cosa che appunto sono stato ben lieto di comunicargli, senza per fortuna dovergli chiedere altro tempo: "puoi disinstallare." :-D

[nella foto: maguzzolo (inginocchiato con bazooka) e StillMiralo89 (in piedi con MP-40), seminascosti nell'ombra, sfoderano poteri magici cristallizzando nell'aria un gruppo di nemici appena fatto saltare in aria con una mina. ]


PS: dovere di cronaca mi impone di dire che buona parte della campagna è stata giocata ad una modalità Realistica resa un po' meno "realistica" grazie a un trucchetto documentato su TA (che sia lodato).  Mi pare davvero un dettaglio, dato che anche con questo accorgimento il gioco rimane decisamente tutt'altro che abbordabile! Inoltre il trucchetto non sempre ha funzionato: non ha funzionato proprio nei capitoli più difficili e, guarda un po', sono state proprio quelle le nostre performance più convincenti. ;-)

PPS: ironia della sorte, in realtà non disinstallo proprio niente. Confido in un venturo sconto dei DLC, perché mi piacerebbe davvero poter cecchinare Hitler e salvare Churchill. Signori del marketplace, ci conto, eh!

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