30/01/15

Overdose?

Confesso di sentirmi pericolosamente vicino ad un punto di saturazione. Probabilmente gioco troppo, o comunque ho troppo gioco "in testa", se mi passate l'espressione: leggi le news, studia le soluzioni per gli obiettivi, (scrivi il blog!), organizza l'agenda per le boostate... 
Da un lato è una immersione a suo modo gratificante, ci si impegna, ci si ingegna e si fanno progressi. Ma dall'altro quando l'impegno diventa un Impegno, allora il tutto si incammina in una china distorta! 
Soprattutto mi sembra sempre più frenetico questo "circolo diabolico" fatto di embolie da shopping videoludico, aumento dell'arretrato, aumento della frenesia di completamento (frenesia degna di Sisifo, dal momento che il tasso di acquisto/omaggio di nuovi giochi sarà sempre maggiore di quello di completamento), aumento delle sindromi da "quando giocherò io a quel gioco non ci giocherà più nessun altro" declinato nelle sue molte varianti (tra cui la più tipica: "un giorno di questi EA mi chiude i server"), giochi che si sovrappongono, richieste di aiuto che partono per i 4 angoli del Globo... aaaaarrgghh!
Ultimamente ci penso spesso e questa settimana ci ho pensato ancora più del solito, forse indotto da un tormentato dibattito interno per decidere se acquistare o meno Titanfall, proposto all'appetitosissimo prezzo di 12,50€ "tutto compreso". Il fatto è che mi sono trovato perplesso nel sentirmi formulare pensieri tra loro opposti e però ugualmente pericolosi, dal "lo compro perchè costa poco" (aaaah l'irrefrenabile piacere psicologico di cogliere l'occasionissima da saldi) fino al "non lo compro perchè per completarlo ci vuole troppo tempo / è troppo difficile". 
Insomma, da un lato è normale e mi va benisssimo che in questi frangenti uno come me faccia considerazioni più elaborate rispetto a un casual gamer che si pone solo il problema di capire se ha voglia o meno di passare qualche ora su questo o quel gioco, e se la cosa valga la spesa... però qui si sta esagerando, e soprattutto è necessario in qualche modo contrastare questo "panico" crescente di non riuscire a giocare abbastanza, concludere abbastanza, "vedere" abbastanza.
Bisogna "tirare il fiato" in qualche modo. Come? Beh, in primis magari prendendosela un pochino più tranquilla, e magari trovare il tempo per fare (anche) altro senza stare a pensare che così facendo il fardello dell'arretrato diventa sempre più pesante... ma anche cercando un approccio un po' più "zen" alla situazione. Per fare questo, sto pensando di ritirare fuori una mia vecchia idea che periodicamente riaffiora, quella di riaffrontare i giochi (più o meno) nell'ordine in cui li ho presi, colmare i buchi, godermeli per quanto non sono riuscito a farlo finora, mettere dei punti fermi e, con calma, andare avanti. E pazienza se mi troverò ad iniziare dei giochi a settantanni suonati, con le mani tremolanti e una vecchia 360 scalcinata rimediata da chissà quale rigattiere.

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